C’era una volta un ragazzo di nemmeno quindici anni con le spalle forti. Talmente forti da fare il garzone per un fornaio e portare avanti e indietro sacchi pieni di farina. Corrado Garbellini lo ha visto per caso in bottega, un giorno, con tutto quel peso sulle spalle. E gliel’ha buttata lì: “Perché non provi a fare judo?”. Così quel ragazzino ha indossato un judogi. E nel 1966, dopo pochi anni, è diventato la prima cintura nera della storia del Judo Treviso. Nonché l’orgoglio e il cruccio del Maestro De Carlo: “Adriano aveva una forza fisica che ho visto in pochi atleti … se solo mi avesse ascoltato qualche volta in più…”, dice il Maestro, sul filo dei ricordi.
Adriano oggi è un signore distinto. Ma ha ancora il volto da “bronsa coerta”. Compito e inappuntabile fuori. Caparbio dentro. Con un guizzo negli occhi. E per fortuna.
Per allenarsi correva a piedi scalzi nei campi. Se gli si chiede perché, distoglie lo sguardo, quasi fosse di poca importanza: “Lo facevo per rinforzare la pianta del piede per il De-ashi-barai e le altre spazzate”. Ingegno italico. Anzi, trevigiano. Che comprende anche l’uso di un elastico avvolto intorno a un tronco: “Per allenarmi sulle tecniche di Seoi-nage”, puntualizza. Come se fosse scontato, in realtà anticipava già i tempi delle moderne tecniche di allenamento individuale.
E i risultati furono eclatanti e, quelli, per nulla scontati: nel 1970 è arrivato l’argento ai campionati italiani assoluti. Ma già dal 1966 Adriano conquista la medaglia di bronzo agli Italiani Assoluti e conquista la sua prima maglia Azzurra. Al suo debutto in Nazionale vince contro lo svizzero Eric Hänni già medaglia d’argento delle Olimpiadi di Tokyo del 1964. Oltre ai vari incontri internazionali partecipa ai campionati europei juniores di Londra, nel 1968 e, nel 1969, ai campionati europei seniores di Ostenda.
Da quegli anni, le gare sono sempre state parte della vita quotidiana. Adriano non si è mai fermato.
Nemmeno oggi. “L’ultima competizione sono stati i campionati master, qualche mese fa”. Ogni occasione è buona. E la prima cintura nera del Judo Treviso non ha ancora appeso il judogi al chiodo. Né intende farlo….per fortuna!
Curriculum M. Adriano